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I quattro saggi raccolti in questo libro girano tutti attorno a uno stesso problema: come superare la sclerotizzazione culturale che affligge la società occidentale, immobile nella pretesa di modernità degli ultimi secoli. Per superarla bisogna innanzitutto prenderne coscienza. A questo sono dedicati i primi tre saggi. Il primo evidenzia il problema, nel suo investire tanto la società civile rappresentata dallo Stato quanto la Chiesa, con particolare riferimento alle difficoltà a cui questa va incontro nel riproporre il suo messaggio di vita e sapere. Il secondo saggio indica la via per prenderne coscienza, riconoscendo un luogo comune antropologico che non è né antico né moderno: l'essere gli uomini in conversazione. Il terzo arriva al punto fondamentale: la cultura occidentale muore di filosofia, o meglio, di quella che con questo nome ha improntato tutta la cultura corrente, ma che sottoposta a scrutinio retorico sarebbe più corretto chiamare con parola platonica sofistica. Il quarto saggio, che dà il titolo all'intero libro, riporta l'itinerario di studi e di letture dell'autore, ordinati sulla falsariga delle tre cantiche della Divina commedia: una discesa all'"inferno", segnata dalla risoluzione del diritto in legalità, avulsa dall'idea di giustizia; una risalita per il "purgatorio" della comparazione tra testimonianze di qualunque provenienza, in cui si dà il senso di quel che sia o possa essere comunicare in giustizia; infine il "paradiso" di una possibile teoria del tutto, come dicono i fisici, che reintegri anche la loro testimonianze nella riflessione filosofica, per arrivare a una visione delle cose come manifestazioni del potere creativo e della giustizia di Dio